Appartiene alla categoria dei gatti di bosco,
come il gatto delle Foreste norvegesi, il Main Coon, il Turco Van e l’Angora Turco, tutte razze sviluppate in maniera naturale
senza l’intervento dell’uomo. E non viene solo dalla Siberia!
Quando questa razza di gatti a pelo semilungo
fu riconosciuta dalla WCF (World Cat Federation) nel 1992, si trattava del gatto di casa dell’Unione Sovietica ed è tuttora così.
Il nome è stato scelto perché questa razza riesce a sopravvivere agli inverni più duri grazie alla sua struttura forte e muscolosa ed alla sua pelle spessa con pelliccia idrofuga.
Basta pensare all’estensione dell’ex URSS, per
comprendere facilmente come esistano differenti tipi nelle varie regioni. Recentemente, per ottenere basi comuni, è stato sviluppato uno standard che ne dà una descrizione ideale. Gli allevatori
tengono in considerazione questo ideale e si tende così ad una tipologia uniforme.
Il Gatto Siberiano è di taglia da media
a grande (più è grande, meglio è). In realtà esistono esemplari che, come peso, possono competere con i Main Coon e i Norvegesi.
I maschi hanno caratteristiche più marcate rispetto alle femmine. E’ un gatto vigoroso e muscoloso. Ha il corpo di forma rettangolare, relativamente lungo con zampe ben proporzionate in armonia
con il corpo. Grandi piedi, rotondi e forti con ciuffi di pelo tra le dita. Collo corto e muscoloso.
La testa è ben proporzionata rispetto al
corpo, un po’ arrotondata e molto larga. Il mento ben sviluppato non deve sporgere. La fronte è leggermente bombata, gli zigomi profondi sono accentuati da robuste guance ornate da lunghi baffi.
Gli zigomi, i cuscinetti dei baffi ed il mento formano una linea leggermente arrotondata. Il naso è uniformemente largo dalla base al muso. Il dorso del naso è leggermente bombato verso
l’interno.
Le orecchie sono di taglia media, larghe alla
base, lontane l’una dall’altra. Ci deve essere almeno una larghezza d’orecchio tra le due orecchie portate leggermente in avanti. Le “Piume di lince” sulle orecchie leggermente arrotondate sono
augurabili, ma è assolutamente obbligatoria una grossa “chioma” all’interno.
Gli occhi grandi, leggermente ovali e
arrotondati sul lato inferiore, sono un po’ di traverso e piazzati lontani uno dall’altro. Di colore dal verde all’ambra, assumono tonalità diverse, ma devono essere comunque uguali. La varietà
“point” (Neva Masquerade) ha occhi dal blu intenso ad un meraviglioso azzurro cielo.
In inverno, il mantello del Gatto Siberiano è
relativamente lungo sotto il ventre, nel collare, sul petto, sul posteriore e sulla coda. La nuca e le spalle hanno un pelame corto. Sul dorso vi sono peli spessi, densi, brillanti e un po’ più
lunghi. Sui lati del corpo, il pelame è fine, soffice e molto spesso. Durante la stagione più calda, non c’è sottopelo.
Esistono piccole differenze di mantello nelle
varianti di colore. E’ così che il gatto non-agouti possiede una struttura di pelo più soffice del tabby. Il fattore di
diluizione può ugualmente avere influenza sulla struttura del mantello, come in altri gatti di razza. Può darsi che i gatti Siberiani che vivono fuori casa mantengano livrea invernale anche
d’estate. E' stato accertato che il suo pelo non provoca allergie.
Il Gatto Siberiano cura da solo il suo
mantello che non infeltrisce, come invece accade a molte altre razze a pelo lungo. Casualmente possono formarsi nodi, ma soltanto durante il periodo di muta. Ogni pelo è contornato da una
naturale pellicola oleosa, senza che il mantello risulti grasso o colloso. E’ questo che provoca l’effetto idrofugo.
La coda, la cui lunghezza deve all'incirca
arrivare alla scapola, è larga e robusta alla base e finisce più affusolata con la punta arrotondata; i peli sono lunghi e ariosi in tutte le stagioni.
I Siberiani possono essere di qualsiasi
colore, tuttavia la variante “point” possiede caratteristiche di colore ben determinate, ed è chiamata Neva Masquerade.
Quando fu incontrato per la prima volta un
Gatto Siberiano di colore anomalo, nella regione del fiume Neva, gli allevatori Russi di San Pietroburgo mostrarono molto interesse. Questo particolare colore sembrava essere il disegno Himalaya.
Fu preso un certo numero di animali mascherati e furono battezzati Gatto Siberiano NewskajaMaskaradhaja (Neva Masquerade in inglese). Grazie a questi animali catturati fu possibile realizzare un programma di allevamento. I Russi chiamano questa versione del loro Gatto Siberiano il
“Colorpoint Russo”. Si dice che esista, nella Russia Centrale, un dipinto risalente al 18° secolo nel quale si vede un gatto point che assomiglia all’attuale Gatto Siberiano Neva Masquerade (GSNM).
Il GSNM è un caso raro nel mondo intero. Ne
esiste attualmente un numero limitato sia in allevamento che nelle esposizioni. Se il visitatore è fortunato, incontra uno o due esemplari in un’esposizione, non di più. I primi due animali di
questa variante di colore furono importati nel 1990 e 1991 in Germania dove, nell’aprile 1992, nacque e fu registrata, al di fuori dell’URSS, la prima cucciolata di Neva Masquerade.
Si discute ancora se accettare il fattore
“masque” nelle razze di Gatti di Bosco, in quanto il Gatto Siberiano sarebbe il solo Gatto di Bosco a possedere una caratteristica “Point” nello standard di
razza.
Come tutti i carnivori presi in natura, i
Gatti Siberiani selvaggi non sono docili con le persone. Esattamente come il nostro Gatto Selvaggio Europeo, questi animali, nati in libertà, evitano i contatti umani e non sono abituati alla
mano dell’uomo: le loro prede possono essere grandi come lepri.
Gli animali di allevamento, invece, sono molto
socievoli e attaccati agli uomini; ognuno di essi possiede un “proprio” carattere, ma sono molto carezzevoli, a volte in modo esagerato e non solamente con le persone con cui vivono. I bambini
sono trattati con molta tenerezza e il Siberiano è il loro miglior compagno di giochi. Siccome socializza facilmente, è facile farlo convivere con altri gatti di qualsiasi età e razza e con altri
animali; con i cani, ad esempio, instaura un magnifico rapporto, bisogna solamente fare attenzione a una convivenza con animali che possano esserne preda: prudenza, dunque, con animali di
piccola taglia. In situazioni del genere il gatto può dimenticare il suo stato sociale e diventare perfetto cacciatore, rispettando totalmente la sua reputazione di gatto naturale.
Nella storia del suo sviluppo il GS si è
abituato a curarsi da solo in natura. Dunque, tenuto in totale libertà potrebbe anche ritornare selvaggio e andarsene, semplicemente perché qualcosa non va o perché non ha più bisogno dell’uomo
per il suo nutrimento.
Notizie tratte dal web, su vari siti che trattano la razza del Siberiano.
Tante
testimonianze di abbandoni tristi “ ho dovuto regalare il mio micio persiano ipertipico, Roby per via dell’allergia di mio figlio, è bastato un solo esame del medico
Allergologo per testimoniare l’allergia al pelo del gatto, per questo ho dovuto regalarlo”................. “Susy l’ ho data via perché ero allergica al suo pelo, mi è dispiaciuto
tantissimo ed ora mi sento tanto sola” etc….etc…
Certo ci sono
piccoli accorgimenti da poter tenere presente magari l’uso di prodotti specifici sul mantello dei nostri gatti per controllare la nostra allergia, ma questo il più delle volte non
basta.
L’allergia è una reazione dell’ nostro organismo ad una determinata sostanza, senza che quest’ultima causi obbligatoriamente reazione in altre persone. L'allergia
infatti si manifesta con sintomi diversi da soggetto a soggetto.
E’ errato
affermare di essere allergici al “pelo del gatto”.
L’allergia è causata da una proteina Fel D1 che asciugandosi sul pelo durante le
pulizie giornaliere del gatto produce delle particelle piccolissime, simili alla forfora ma talmente minuscole che una vola aspirate da una persona allergica nella
maggior parte dei casi, provocano la chiusura dei condotti bronchiali e quindi l’insorgere di problemi respiratori, come asma o semplici raffreddori persistenti.
Il Siberiano è stato dichiarato, attraverso i diversi studi e le varie testimonianze registrate nell'arco degli anni, l'unico gatto al
mondo che produce questa proteina in modo nettamente inferiore. La produzione della proteina varia dallo 0% ad un massimo del 30%.
In soggetti non
particolarmente sensibili la manifestazione dei sintomi di allergia è scesa dal 100% ad un massimo del 30%.
La minor
produzione della proteina infatti rende meno soggetta la persona allergica ad avvertire quegli odiosissimi sintomi causati dalla presenza di sostanze non tollerate, in questo caso causati dalla
presenza della Feld1.
Il gatto
siberiano deriva da una selezione avvenuta naturalmente, avvenuta nel tempo e con il tempo secondo quelle norme di convivenza e sopravvivenza che la natura incontaminata dall'uomo
instaura con ogni suo più piccolo essere vivente.
Una particolare
attenzione ad allevamenti che ci affidano gatti Siberiani le quali caratteristiche morfologiche sono state modificate volontariamente dall'uomo, per la necessità di creare nuovi colori, per
la necessità di avere gatti esteticamente e caratterialmente diversi aventi quindi uno standard non esattamente perfetto dovuto ad incroci azzardati quindi creati volontariamente con gatti di
razza e standard diverso.
Riepilogo:
Tutte le cause
che portano l’insorgere dell’allergia sono dovute alla produzione della proteina Fel D1, l’allergia non dipende dal pelo del gatto, quindi non ha importanza che il gatto abbia o meno il pelo
lungo o corto o sia nudo come lo Sphynx, le cause sono da ricercare nella produzione di questa proteina e il Siberiano sembra non la produci, o meglio la produce in quantità limitata (non supera
il 30%) di conseguenza può definirsi un gatto anallergico.
Pertanto è consigliabile, a chiunque decida di acquistare un Siberiano assicurarsi di questo, venendo a contatto per un po’ di tempo,
pur minuti, con un vero gattone Siberiano, ammirandolo e giocandoci insieme.
L'allergia al
gatto è spesso questione di minuti, un paio di minuti di convivenza con questo magnifico gattone e potremo esser finalmente sicuri che il nostro organismo non provochi reazioni allergiche.
E' facile
ritenersi allergici al manto del gatto se si è supersensibili alla polvere. E' importantissimo non dimenticare quanto il gatto sia curioso e quanto a volte la sua curiosità lo porta ad
intrufolarsi nei posti più assurdi, ricoprendo il suo manto di acari e polvere, sostanze spesso causa di allergia nell'uomo. E' in quei casi che tanta gente preferisce i gatti dal manto corto o
nudo, ritenendo questi ultimi anallergici.
CURA DEL PELO
Purtroppo il pelo di alcune razze (tipico ad esempio nei persiani, ma molto
frequente in ogni caso nelle razze a pelo lungo e semi lungo) ha la tendenza a formare dei nodi. Se si ha la fortuna di avere un gatto che ama essere spazzolato e se si é regolari nello
spazzolare non vi sono di solito problemi. Se invece il gatto non apprezza d'essere spazzolato, o se si sta anche 1 o 2 settimane senza farlo, immediatamente si creano dei nodi che poi sono
difficili da sciogliere e causano dolore al gatto se si tenta di spazzolarli. La conseguenza é un gatto pieno di nodi, con il pelo opaco, forfora e nei casi estremi anche dermatiti e infezioni
della pelle. Molto spesso i padroni tentano di tagliarli e le ferite da ricucire non sono rare visto che il nodo spesso arriva fino alla pelle.
La soluzione é dapprima rasare completamente il gatto (di solito é possibile solo
in anestesia) e non appena ricresce il pelo corto riabituare il gatto a farsi spazzolare magari con un pettine con le setole in modo da non causargli dolore. Quando il pelo diventa più lungo si
deve iniziare con una spazzola o un pettine con i ferretti per arrivare alla base del pelo. L'alimentazione ha un ruolo molto importante sulla qualità del pelo e quindi di conseguenza sulla
predisposizione a formare nodi. Esistono inoltre dei prodotti da applicare sul pelo che lo rendono più morbido e facile da spazzolare. Alla fine comunque è necessaria molta costanza da parte
del padrone e un gatto un minimo collaborativo altrimenti si dovrà mettere in preventivo almeno una volta all'anno una rasatura completa in anestesia.
n.b. notizia tratta dal
web: http://www.cdt.ch/la-fattoria-degli-animali/i-veterinari-rispondono/78942/il-pelo-dei-pelosetti.html
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